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© 2021 All rights reserved Created By Milena Bressan
Ricordo di un pittore Un mese da decedeva a Solighetto, a 92 anni, il cav.Emilio Fontana, una figura particolarmente significativa di artista cui il paese e la diocesi devono molto. Nel trigesimo dalla scomparsa lo ricordiamo con questo profilo. Emilio Fontana era nato il 26 marzo 1894. Dal 1906 al 1911 e’ a Treviso dove esercita l’apprendistato presso una ditta di decorazioni e frequenta la scuola serale di disegno. Sono anni molto proficui per la conoscenza della materia e la pratica dei colori. Nell’autunno del 1911 lavora col pittore Gobis di Motta nel palazzo dell’arch. Rupolo a Caneva di Sacile. Negli anni successivi collabora alla decorazione delle chiese di Fossalta di Portogruaro, San Michele al Tagliamento, Santa Lucia di Piave, Piavon e Castel San Giovanni di Maniaco. Dopo la parentesi bellica del primo conflitto mondiale la sua attivita’ si svolge a fianco dell’amico prof. Giovanni Zanzotto . Con lui decora negli anni 1919/24 la chiesa vecchia di Soligo, quella di Rolle, di Campobernardo e di Solighetto che necessita anche della riparazione dell’affresco del De Min, rovinato dalle granate . Sempre con Zanzotto nel ’25 e’ a Bengasi a decorare ed affrescare i saloni del municipio della citta’ sui bozzetti del prof. Guido Cadorin. Anche nei periodi successivi quella della decorazione continua ad essere la sua attivita’ prevalente. Dal ’44 in poi decora e tinteggia i palazzi dei conti Brandolini e le chiese di Solighetto, Rolle, Campea, Valmareno, Farro’, Miane, Mosnigo, Sernaglia, Soligo, e restaura il Castelletto del conte Arrivabene . E’ vastissima poi la sua attivita’ nel campo dell’insegnamento. E’ insegnante per 10 anni al collegio Balbi Valier, per 15 al collegio San Giuseppe di Follina, per altri 10 ai corsi complementari per apprendisti di Pieve, dal 1926 al 1944 alla scuola serale e festiva di disegno e plastica di Pieve e dal ’45 al ’66 alla scuola serale di disegno per artigiani e scuola di intaglio e intarsio . In altri campi ha sempre dato la sua attiva collaborazione ad iniziative di carattere sociale, ricreativo e culturale. Per dieci anni e’ stato consigliere comunale, assessore e, per un periodo minore, vicesindaco di Pieve . Assieme ad altri amici e’ stato fondatore della Societa’ sportiva che raccoglieva soci anche tra i fondatori di altri paesi. E’ sempre stato attivo protagonista nella compagnia filodrammatica “ La Malintesa “ di Solighetto , di cui e’ stato attore e regista, truccatore e scenografo. Molti ricordano ancora gli scenari che egli preparava per ogni commedia e per le operette che furono rappresentate con Antonio Bottari dopo la seconda guerra mondiale . Ha fatto parte anche della Banda musicale di Solighetto e di Pieve . Instancabile e determinante la sua collaborazione nelle attivita’ di carattere parrocchiale, soprattutto a fianco dei parroci don Antonio Mazzer e don Luigi Sartorello che nutrivano per lui particolari stima e affetto . Insignito dell’ordine dei Cavalieri della Repubblica e nominato Cavaliere di Vittorio Veneto, riceveva anche dal comune di Pieve una medaglia d’oro per le sue molteplici attivita’ soprattutto nel campo artistico e della preparazione professionale dei giovani. Durante tutta la vita, assieme a quella decorativa, ha sviluppato una vasta attivita’ pittorica che lo ha visto attivo fino alla soglia dei novant’anni. Gran parte dei suoi quadri si ispira , con una genuina e spiccata sensibilità’ alla sua terra , alle sue colline, alle cose semplici della natura . Non c’e’ scorcio paesaggistico della zona che non abbia ritratto con mirabile passione ed entusiasmo che danno ai suoi quadri una nota di particolare suggestivita’. Tratto saliente della sua personalita’ e’ stata la modestia, a volte perfino eccessiva, che lo ha visto per tutta la vita lavorare alacremente quasi nel silenzio per la sua collettivita’ e a trascurare quei contatti culturali che pure gli avrebbero meritatamente procurato prestigio e piu’ vasti riconoscimenti in campo artistico . Ultimo tratto che ci piace segnalare in questo breve profilo e’ il suo attaccamento alla famiglia e ai suoi sei figli fra cui Raffaello, che aveva continuato il suo lavoro di decoratore, e che moriva prematuramente a 46 anni. Emilio Fontana aveva sposato nel 1921 Palmira Canori di Brescia, scomparsa di recente, con cui trascorse 62 anni di matrimonio in un clima di affetto e dedizione esemplare.
Emilio Fontana
Articolo dall’Azione del 25/01/1987
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Ricordo di un pittore Un mese da decedeva a Solighetto, a 92 anni, il cav.Emilio Fontana, una figura particolarmente significativa di artista cui il paese e la diocesi devono molto. Nel trigesimo dalla scomparsa lo ricordiamo con questo profilo. Emilio Fontana era nato il 26 marzo 1894. Dal 1906 al 1911 e’ a Treviso dove esercita l’apprendistato presso una ditta di decorazioni e frequenta la scuola serale di disegno. Sono anni molto proficui per la conoscenza della materia e la pratica dei colori. Nell’autunno del 1911 lavora col pittore Gobis di Motta nel palazzo dell’arch. Rupolo a Caneva di Sacile. Negli anni successivi collabora alla decorazione delle chiese di Fossalta di Portogruaro, San Michele al Tagliamento, Santa Lucia di Piave, Piavon e Castel San Giovanni di Maniaco. Dopo la parentesi bellica del primo conflitto mondiale la sua attivita’ si svolge a fianco dell’amico prof. Giovanni Zanzotto . Con lui decora negli anni 1919/24 la chiesa vecchia di Soligo, quella di Rolle, di Campobernardo e di Solighetto che necessita anche della riparazione dell’affresco del De Min, rovinato dalle granate . Sempre con Zanzotto nel ’25 e’ a Bengasi a decorare ed affrescare i saloni del municipio della citta’ sui bozzetti del prof. Guido Cadorin. Anche nei periodi successivi quella della decorazione continua ad essere la sua attivita’ prevalente . Dal ’44 in poi decora e tinteggia i palazzi dei conti Brandolini e le chiese di Solighetto, Rolle, Campea, Valmareno, Farro’, Miane, Mosnigo, Sernaglia, Soligo, e restaura il Castelletto del conte Arrivabene . E’ vastissima poi la sua attivita’ nel campo dell’insegnamento. E’ insegnante per 10 anni al collegio Balbi Valier, per 15 al collegio San Giuseppe di Follina, per altri 10 ai corsi complementari per apprendisti di Pieve, dal 1926 al 1944 alla scuola serale e festiva di disegno e plastica di Pieve e dal ’45 al ’66 alla scuola serale di disegno per artigiani e scuola di intaglio e intarsio . In altri campi ha sempre dato la sua attiva collaborazione ad iniziative di carattere sociale, ricreativo e culturale. Per dieci anni e’ stato consigliere comunale, assessore e, per un periodo minore, vicesindaco di Pieve . Assieme ad altri amici e’ stato fondatore della Societa’ sportiva che raccoglieva soci anche tra i fondatori di altri paesi. E’ sempre stato attivo protagonista nella compagnia filodrammatica “ La Malintesa “ di Solighetto, di cui e’ stato attore e regista , truccatore e scenografo . Molti ricordano ancora gli scenari che egli preparava per ogni commedia e per le operette che furono rappresentate con Antonio Bottari dopo la seconda guerra mondiale . Ha fatto parte anche della Banda musicale di Solighetto e di Pieve. Instancabile e determinante la sua collaborazione nelle attivita’ di carattere parrocchiale, soprattutto a fianco dei parroci don Antonio Mazzer e don Luigi Sartorello che nutrivano per lui particolari stima e affetto . Insignito dell’ordine dei Cavalieri della Repubblica e nominato Cavaliere di Vittorio Veneto, riceveva anche dal comune di Pieve una medaglia d’oro per le sue molteplici attivita’ soprattutto nel campo artistico e della preparazione professionale dei giovani. Durante tutta la vita, assieme a quella decorativa, ha sviluppato una vasta attivita’ pittorica che lo ha visto attivo fino alla soglia dei novant’anni. Gran parte dei suoi quadri si ispira, con una genuina e spiccata sensibilità’ alla sua terra, alle sue colline, alle cose semplici della natura. Non c’e’ scorcio paesaggistico della zona che non abbia ritratto con mirabile passione ed entusiasmo che danno ai suoi quadri una nota di particolare suggestivita’. Tratto saliente della sua personalita’ e’ stata la modestia , a volte perfino eccessiva, che lo ha visto per tutta la vita lavorare alacremente quasi nel silenzio per la sua collettivita’ e a trascurare quei contatti culturali che pure gli avrebbero meritatamente procurato prestigio e piu’ vasti riconoscimenti in campo artistico . Ultimo tratto che ci piace segnalare in questo breve profilo e’ il suo attaccamento alla famiglia e ai suoi sei figli fra cui Raffaello, che aveva continuato il suo lavoro di decoratore, e che moriva prematuramente a 46 anni. Emilio Fontana aveva sposato nel 1921 Palmira Canori di Brescia , scomparsa di recente, con cui trascorse 62 anni di matrimonio in un clima di affetto e dedizione esemplare.
Emilio Fontana
Articolo dall’Azione del 25/01/1987
EMILIO ED ATTILIO FONTANA ARTISTI DEL ‘900
EMILIO ED ATTILIO FONTANA ARTISTI DEL ‘900