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© 2021 All rights reserved Created By Milena Bressan
Giuseppe Lucchetta
Il Quartier del Piave, pur nella sua limitata ricchezza materiale, è sempre stato terreno fertile di artisti e di cultori d'arte. In particolare, il centro di Solighetto fu una fucina di uomini dotati di notevoli capacità creative nel settore dei mobili artistici, nella scultura e nella decorazione. Una delle più note figure che emerge in questo campo, è lo scultore Attilio Fontana, la cui età sta ormai toccando il traguardo delle 80 primavere. Pochi giorni fa, ci è capitato di sorprenderlo tutto solo, nel suo piccolo laboratorio di Solighetto, ancora le prese con quei ferri che da 65 anni rispondono obbedienti ad ogni più leggero impulso delle mani abilissime. Come di nonno Davide e il padre Romano, dai quali apprese la difficile arte dell'intaglio, Attilio Fontana, resta un fedelissimo cultore ed interprete degli stili di un impegnativi e più ricchi dei 400 alle 700. Sfogliando l'album delle fotografie, ne abbiamo ricevuto la piena conferma; sono infatti passati sotto il nostro sguardo ammirato gli arredamenti matrimoniali dei compianti Busolli di Pieve di Soligo, le camere eseguite per i nipoti Raffaello e Giannetto Fontana, abbellite con preziosi pannelli raffiguranti voli d'angeli e non ultimi i mobili in stile che arredano la villa della celebre soprano Toti dal Monte, ha Barbisano. Una fotografia, ormai alquanto sbiadita dal sovrapporsi degli anni (porta la data del 1910) raffigurava un magnifico bozzetto in pietra. L'opera molto apprezzata era stata eseguita alla Regia Accademia delle Belle Arti di Venezia; essa oltre ad assicurare all'artista di Solighetto il diploma di scultore, gli meritò anche, da parte della stessa accademia, una medaglia d'argento. Da qui ebbe inizio una lunga attività che il Fontana esplicò maggiormente nell'arte decorativa e statuaria, eseguendo numerose opere decorazioni scultoree della cappella nella villa Toti dal Monte, la bellissima statua di Sant'Antonio nella stessa cappella, la statua della Madonna, alta un metro e settanta, nella parrocchiale di Rolle, le due statue di santi sulla facciata della Chiesa di Barbisano, altre due nera cappillina del Matterazzo a Falzè di Piave (le opere murarie solo di Giovanni De Vecchi), puoi diversi ritratti, teste, busti. Fra questi ultimi il busto in marmo della contessa Amelia De Reali di Dosson. In collaborazione con lo zio, Paolo Possamai, eseguite tutte le statue alloggiate all'interno e sui pinnacoli esterni del Tempio monumentale di Pieve di Soligo, la statua del vescovo Sigismondo Brandolini Rota, nella chiesa di Solighetto, il simulacro di San Rocco, nella omonima chiesa di Conegliano e l'elencazione potrebbe continuare ancora a lungo, ricordando altari e opere decorative in molte chiese del Quartier del Piave e della Provincia. Però non possiamo passare nel silenzio l'impareggiabile collaborazione fornita dallo scultore Attilio Fontana al cugino prof. Giovanni Possamai, nella esecuzione di gruppi bronzei assai ammirati come il monumento della vittoria a Pieve (purtroppo distrutto dai nazifascisti), il monumento degli arditi a Falzè di Piave, il monumento ai Caduti a Covolo, il medaglione raffigurante Amilcare Meneghel, padre di Toti dal Monte, nel cimitero di Soligo, e infine il maestoso gruppo della Pietà, sopra l'altare maggiore di Pieve di Soligo. Ma l'instancabile operosità artistica del Fontana non si esaurì nella scultura; essa trovò modo di espandersi nel campo della formazione artistica e professionale dei giovani. Diressi infatti col fratello Cav. Emilio Fontana un proprio laboratorio artigiano, avviando gli apprendisti alla lavorazione dei mobili in stile; alcuni noti titolari di fiorenti industrie della zona come Alfredo Battistella e Domenico Dalla Stella lo ha ebbero ha prestato maestro. Al suo attivo inoltre stanno anche ben tre decenni di insegnamento presso la scuola serale di disegno per artigiani di Pieve di Soligo, dove diresse i corsi di plastica di intaglio. Egli servì pure la Patria come artigliere sui fronti del Carso e degli Trentino. Nell'immediato dopoguerra fu, per alcuni anni, stimato consigliere comunale. Figure così nobili che tanto contributo hanno dato all'arte, al paese e alla scuola, meritano d'essere maggiormente ricordate e additate come esempio dei giovani. Il breve ritratto dello scultore Attilio Fontana da noi abbozzato vuol essere un modesto omaggio alle l'uomo e all'artista, nel suo ottantesimo compleanno.
Gli ottant'anni di Attilio Fontana lo scultore ed educatore di Solighetto
Articolo dal Gazzettino
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Giuseppe Lucchetta
Il Quartier del Piave, pur nella sua limitata ricchezza materiale, è sempre stato terreno fertile di artisti e di cultori d'arte. In particolare, il centro di Solighetto fu una fucina di uomini dotati di notevoli capacità creative nel settore dei mobili artistici, nella scultura e nella decorazione. Una delle più note figure che emerge in questo campo, è lo scultore Attilio Fontana, la cui età sta ormai toccando il traguardo delle 80 primavere. Pochi giorni fa, ci è capitato di sorprenderlo tutto solo, nel suo piccolo laboratorio di Solighetto, ancora le prese con quei ferri che da 65 anni rispondono obbedienti ad ogni più leggero impulso delle mani abilissime. Come di nonno Davide e il padre Romano, dai quali apprese la difficile arte dell'intaglio, Attilio Fontana, resta un fedelissimo cultore ed interprete degli stili di un impegnativi e più ricchi dei 400 alle 700. Sfogliando l'album delle fotografie, ne abbiamo ricevuto la piena conferma; sono infatti passati sotto il nostro sguardo ammirato gli arredamenti matrimoniali dei compianti Busolli di Pieve di Soligo, le camere eseguite per i nipoti Raffaello e Giannetto Fontana, abbellite con preziosi pannelli raffiguranti voli d'angeli e non ultimi i mobili in stile che arredano la villa della celebre soprano Toti dal Monte, ha Barbisano. Una fotografia, ormai alquanto sbiadita dal sovrapporsi degli anni (porta la data del 1910) raffigurava un magnifico bozzetto in pietra. L'opera molto apprezzata era stata eseguita alla Regia Accademia delle Belle Arti di Venezia; essa oltre ad assicurare all'artista di Solighetto il diploma di scultore, gli meritò anche, da parte della stessa accademia, una medaglia d'argento. Da qui ebbe inizio una lunga attività che il Fontana esplicò maggiormente nell'arte decorativa e statuaria, eseguendo numerose opere decorazioni scultoree della cappella nella villa Toti dal Monte, la bellissima statua di Sant'Antonio nella stessa cappella, la statua della Madonna, alta un metro e settanta, nella parrocchiale di Rolle, le due statue di santi sulla facciata della Chiesa di Barbisano, altre due nera cappillina del Matterazzo a Falzè di Piave (le opere murarie solo di Giovanni De Vecchi), puoi diversi ritratti, teste, busti. Fra questi ultimi il busto in marmo della contessa Amelia De Reali di Dosson. In collaborazione con lo zio, Paolo Possamai, eseguite tutte le statue alloggiate all'interno e sui pinnacoli esterni del Tempio monumentale di Pieve di Soligo, la statua del vescovo Sigismondo Brandolini Rota, nella chiesa di Solighetto, il simulacro di San Rocco, nella omonima chiesa di Conegliano e l'elencazione potrebbe continuare ancora a lungo, ricordando altari e opere decorative in molte chiese del Quartier del Piave e della Provincia. Però non possiamo passare nel silenzio l'impareggiabile collaborazione fornita dallo scultore Attilio Fontana al cugino prof. Giovanni Possamai, nella esecuzione di gruppi bronzei assai ammirati come il monumento della vittoria a Pieve (purtroppo distrutto dai nazifascisti), il monumento degli arditi a Falzè di Piave, il monumento ai Caduti a Covolo, il medaglione raffigurante Amilcare Meneghel, padre di Toti dal Monte, nel cimitero di Soligo, e infine il maestoso gruppo della Pietà, sopra l'altare maggiore di Pieve di Soligo. Ma l'instancabile operosità artistica del Fontana non si esaurì nella scultura; essa trovò modo di espandersi nel campo della formazione artistica e professionale dei giovani. Diressi infatti col fratello Cav. Emilio Fontana un proprio laboratorio artigiano, avviando gli apprendisti alla lavorazione dei mobili in stile; alcuni noti titolari di fiorenti industrie della zona come Alfredo Battistella e Domenico Dalla Stella lo ha ebbero ha prestato maestro. Al suo attivo inoltre stanno anche ben tre decenni di insegnamento presso la scuola serale di disegno per artigiani di Pieve di Soligo, dove diresse i corsi di plastica di intaglio. Egli servì pure la Patria come artigliere sui fronti del Carso e degli Trentino. Nell'immediato dopoguerra fu, per alcuni anni, stimato consigliere comunale. Figure così nobili che tanto contributo hanno dato all'arte, al paese e alla scuola, meritano d'essere maggiormente ricordate e additate come esempio dei giovani. Il breve ritratto dello scultore Attilio Fontana da noi abbozzato vuol essere un modesto omaggio alle l'uomo e all'artista, nel suo ottantesimo compleanno.
Gli ottant'anni di Attilio Fontana lo scultore ed educatore di Solighetto
Articolo dal Gazzettino
EMILIO ED ATTILIO FONTANA ARTISTI DEL ‘900
EMILIO ED ATTILIO FONTANA ARTISTI DEL ‘900