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Ne abbiamo una prima notizia nel 1863, quando a Pieve si introdusse la scuola dell'obbligo e vi
si affiancarono "quelle di Disegno, Musica e Agricola- Veterinaria". La Scuola festiva di disegno
per gli artieri si rivolgeva agli artigiani, soprattutto falegnami e muratori, di Pieve e dei comuni
vicini, e conobbe da subito un notevole sviluppo. Le elezioni prevedevano tre ore ogni
domenica mattina, ma poco dopo vennero aggiunte lezioni serali, due volte a settimana.
Anche Attilio ed Emilio Fontana, come altri artisti della zona, ricevettero qui i primi rudimenti
teorici.
Dopo l'interruzione causata dalla Grande Guerra, da scuola veniva ripristinata, grazie al prof.
Giovanni Zanzotto, che però si trasferì presto in un'altra scuola del Cadore. Il suo posto venne
affidato ad Emilio Fontana il cui lavoro instancabile, insieme a quello del fratello Attilio ed
Innocente Gerlin, è stato fondamentale per garantire continuità e vitalità a tale esperienza.
Nel ' 29 la scuola divenne Scuola di avviamento al lavoro e, successivamente, assunse il
nome di Scuola di disegno applicato alle arti e mestieri.
Bloccata anche dalla Seconda Guerra Mondiale, l'attività didattica riprendeva nel ' 46, sempre
grazie all'impegno, in particolare, del prof. Zanzotto. Furono anni intensi durante i quali, pur tra
non poche difficoltà specie economiche, la scuola proseguiva incrementando il numero di iscritti
(163 nel ' 52) e attivando nel tempo nuovi corsi: nel ' 57 quello per mobilieri, meccanici e
magliaie, nel ' 61 quelli per falegnami, intagliatori ed intarsiatori.
Qui inoltre si tenevano i corsi complementari per apprendisti.
Quando però viene istituita l'obbligatorietà scolastica fino ai 14 anni le iscrizioni calano e la
Scuola di disegno perde la sua ragion d'essere, tanto che si pensa di trasformarla in Scuola
del legno e dei laminati plastici. L'esperienza ha però fatto suo tempo e il 5 maggio 1968
conclude il suo percorso, durato per oltre un secolo.
Tanti sono stati gli artisti della zona che vi hanno insegnato: i pittori Andrea e Giovanni
Zanzotto, lo scultore Paolo Possamai ed il figlio Giovanni architetto scultore, e naturalmente i
fratelli Fontana: Emilio vi tenne corsi di disegno dal ' 26 al ' 66, Attilio quelli di disegno, plastica
ed intaglio dal ' 26 al ' 48 e poi nel ' 61. Non a caso, nella cerimonia di chiusura del ' 68
vengono ricordati, subito dopo Giovanni Zanzotto, come le figure che maggiormente seppero
arricchire e sostenere questa scuola, dalla quale sono uscite generazioni di abili artigiani ed
operai, poi divenuti in diversi casi imprenditori. La scuola di disegno è stata un'esperienza
importante che ha saputo coniugare espressioni artistiche, valorizzazione dell'artigianato ed
esigenze del mondo del lavoro, in un intreccio che è poi tanta parte della tradizione passata e
dello sviluppo presente della zona.
E quando si parla della scuola non si può non parlare, come si è visto, dei Fontana, come si
suggerisce il discorso di chiusura fatto nel ' 68 dal preside Ezio Spina: "Doveroso è ricordare lo
scultore cav. Attilio Fontana che per tanti anni si profuse, quale insegnante, convinto
dell'efficacia di questa istituzione, atta a valorizzare nella gioventù i valori personali e le
iniziative concrete.
Il nostro grato saluto sia pure per il cav. Emilio Fontana che anche durante anni difficili seppe
con tenacia, competenza e cuore dare all'istituzione il suo contributo, completando così, in
modo tanto lusinghiero, il già promettente avvenire della scuola".
Le notizie sulla Scuola di disegno sono tratte dal volume "EDUCA E SPERA" di
Giuseppe Schiratti. (Treviso 1981)
Lezione di disegno 1948